MOLLARE MAI. SOGNARE SEMPRE
CAPITOLO 1: parto, ma ricordati di me..ORE 03.45
Eva, dopo il bacio di Alex è rimasta immobile, fissa a guardare il suo futuro, attraversando lo sguardo di Marco, che si dirigeva verso la sua stanza. La fissava, la desiderava, la amava.
Eva pensò “ Saranno stati momenti di addio, ho fatto l’amore con lui per dirgli addio. Addio, perché da domani la mia vita cambierà. Guarderò al di fuori di ciò che provo realmente per lui. Partirò, perché la Columbia è il sogno della mia vita, non manderò tutto a rotoli..”
Così dicendo, si alzò, asciugò le lacrime, e si diresse verso la sua stanza, la stanza che per lei era stata teatro di emozioni, di paure, di follia, e di rabbia. La stanza, in cui avrebbe lasciato i momenti più belli della sua adolescenza. La stanza, dove avrebbe lasciato il suo profumo, la sua rabbia, e la sua allegria. Si addormentò, fissando fuori la finestra, guardando nel vuoto..
Dall’altra parte del corridoio, Marco si era appena sdraiato sul letto, aveva lo sguardo rivolto verso il tetto, non riusciva a credere a ciò che era successo qualche minuto fa. Accarezzava le lenzuola, che sapevano ancora di lei, che erano un impercettibile frammento di quello che è successo fra loro. Le annusava, le abbracciava, e piangeva..
“Eva, perché mi fai questo? Tutto ciò che abbiamo vissuto, non è stato niente per te? Stasera, la sera più bella, pensavo che avresti fatto l’amore con me. Ed è questo ciò che è stato. Ma evidentemente non è significato nulla. Pensavo avresti lasciato Alex.
Amore mio, non possiamo impedirci di vivere i nostri sogni. Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Sono stato uno stronzo ad andare a Londra, a lasciarti tutta la sofferenza addosso.
Sono stato uno stronzo, ad averti rifiutata. Ed ora ho pagato le conseguenze.
Eva non so più come dirti, come dimostrarti, che TI AMO! Ed è tutto ciò che riesco a dirti, perché faccio fatica a guardarti, senza baciarti, abbracciarti, amarti.. Non riesco a guardarti fra le braccia di Alex, non riesco a stare più di un minuto senza di te. Domani partirai, e cosa resterà di noi due? Resterà un grande rimpianto!Il rimpianto che evidentemente, non ti ho saputa amare abbastanza..”
E si addormentò.
CASA CESARONI, MATTINA
ORE 8.00
Arrivò il gran giorno. Il giorno in cui Eva avrebbe detto addio all’adolescenza, e sarebbe passata dallo scatenato mondo dei ragazzi, al mondo degli adulti, ma soprattutto in un mondo in cui non esistono più le favole, bensì dubbi, incertezze, momenti tristi e sofferenti.
Era Giugno, e faceva particolarmente caldo. Eva indossava un pantaloncino corto blu, una canotta bianca con una leggera scollatura, e i capelli erano legati con una coda di cavallo, che faceva cadere dolcemente i suoi morbidi ricci, sulle spalle. Indossava un dettaglio importante, indossato in modo istintivo: il cuore. Quel famoso cuore, che aveva racchiuso le ansie, le paure, le emozioni, e tutta quella pura adrenalina che caratterizzava la loro storia d’amore.
Eva stava sistemando le ultime cose, compreso il suo caro diario.
In quel momento, dal suo confidente, cadde un post-it, forse di Marco..
“Amore, stai ancora dormendo, e ancora non mi sembra vero che stiamo insieme, che il cielo mi abbia regalato uno dei suoi angeli più belli. Adesso abbiamo chiarito tutte le nostre perplessità, ricominciando a sognare, e a vivere. Ti amo Eva, più che mai.. Marco”
Leggendolo, qualche lacrima le percosse il viso, poi reinserì il post-it nel diario. Lo chiuse frettolosamente, cercando di pensare ad altro.. ma non ci riuscì.. iniziò a ricordare tutto quel brivido che aveva vissuto quella fantastica sera..
--- FLASHBACK ---
Marco bussa alla camera di Eva, afflitto per ciò che è accaduto durante l’estate. Lei è scocciata della sua presenza, e si sforza di far finta di non vederlo.
Marco: senti Eva, per quanto vuoi continuare questa situazione?
Eva: non lo so, mi riesce molto naturale!
Marco: Eva, ti va di ricominciare? Facciamo finta di esserci visti per la prima volta
Eva: se vuoi ti posso dare il mio numero di telefono..
Marco: veramente, io pensavo ad un invito a cena fuori..
Eva annuisce accennando un sorriso, e Marco rimane a fissarla per qualche secondo. Le sorride, e si chiude la porta alle spalle.
Marco esce felice dalla stanza delle ragazze, fantastica un po’, e poi inizia ad organizzare la serata. Eva aspettava quel momento da mesi. Tutte le volte in cui decideva di dichiararsi, c’era sempre Rachele. Quella Rachele che le spezzò il cuore, e mandò in frantumi tutti i suoi sogni e le sue speranze.
Il pomeriggio passa rapidamente. Sono le 21.00 ed Eva è già seduta al ristorante.
E’ bellissima.
Indossa un vestito lungo fin sopra il ginocchio. Un vestito non troppo vistoso.
I capelli ricadono morbidi sulle spalle.
Rimane seduta al tavolo a fantasticare, mentre attende l’arrivo di Marco.
Intanto, Walter combina uno dei suoi soliti casini, e chiede a Marco di cedergli il posto, e di andare lui all’appuntamento con Eva. Seppur scocciato, Marco accetta.
Marco aveva previsto di fare una sorpresa ad Eva, portandole un pacco nel quale c’era lui stesso. Al posto suo andò Walter, ma Eva ricevette un pacco sbagliato. Un gabinetto.
Uscì furiosa dal ristorante, dirigendosi verso il Tevere, sul ponte.
Piangeva. Non poteva credere di esserci ricascata.
Ma arrivata alla macchinetta delle foto, esce un foglio piuttosto bizzarro.
Lo prende e lo osserva. Ci sono quattro foto, contenenti ognuna una scritta.
“Non piangere. Se piangi mi uccidi. Ti amo. Da sempre”
In quel momento apre la tenda, e da lì esce un ragazzo.
Il ragazzo è proprio Marco.
Marco: Eva io ti amo, da sempre.
Eva non proferisce parola, accenna un sorriso, pronunciando il suo nome. Piange. Piange di felicità, e lo stringe. Lui ricambia l’abbraccio, la guarda per un istante, e la bacia dolcemente.
--- FLASHBACK ---
Alex era già arrivato
Alex: amore, sei pronta? Su, che perdiamo l’aereo!
Eva: si.. arrivo!
Eva dà un’ultima occhiata alla sua stanza, chiude la porta ed inizia a scendere le scale.
Lì ci sono Walter, e Carlotta.
Carlotta: amore mi mancherai tantissimo. Vieni a trovarmi!
Eva: lo farò sicuramente! Anche voi mi mancherete.
Eva cerca lo sguardo di Marco, ma evidentemente non è lì.
Alex: amore, mentre saluti i tuoi amici io aspetto fuori
Eva: ok, arrivo..
Eva: scusa Walter, ma Marco?
Walter: ehm.. Marco non c’è. Però mi ha detto di darti questa
Eva: cos’è?
Walter: penso una lettera, ha detto di leggerla in aereo però
Eva: ok, lo farò. Adesso devo andare, se no rischio di perdere l’aereo.
Walter e Carlotta: appena arrivi telefona!
Eva: ok, un bacio!
Eva prende la lettera, la mette dentro lo zaino, e si dirige verso la macchina.
Durante il breve tragitto, Eva ha l’ipod attaccato alle orecchie, con la musica così forte, che non riesce a sentire cosa Alex le racconta.
Arrivano all’aereoporto.
Alex: amore, io vado a fare il check-in, anche se c’è una coda pazzesca. Se non vuoi aspettare, puoi fare un giro e poi ci vediamo qui, Ok?
Eva: va bene, vado. A dopo.
Eva ne approfitta per leggere la lettera, anche se le tremano le mani.
Cara Eva,
scrivo perché domani non sarò capace di dirti nulla, se non un semplice ciao, anche se in realtà non ci sarò. Mi fa troppo male vederti partire con Alex. Non posso più fare a meno di guardarti, di dirti quanto sei importante per me. Quando percepisco la tua presenza, mi vengono le farfalle nello stomaco, perché so che in quei momenti non sono solo.
Mi hai saputo amare, apprezzare, semplicemente per ciò che sono. Sei stata la mia musa ispiratrice. Hai saputo rendermi un uomo vero. Che non ha paura di dire alla sua donna quanto pensa che sia fantastica. Che non ha paura di camminare con lei mano nella mano davanti agli amici. Che ha solo paura di perderla. A me è successo proprio così.
Esatto, ti ho persa, ed è stato lo sbaglio più grande che avessi potuto fare.
Eva ieri sera.. è stata la dimostrazione di ciò che provo.
Io ti amo! Non riesco a dirti altro, perché direi soltanto parole inutili. Ma non sai da quanto tempo, da quando sono partito, che avrei voluto prenderti per mano, baciarti, e dirti che ti amo! E proprio adesso che l’ho capito tu sei su un aereo diretta per New York, cullata dalle braccia di Alex. E io non sono vicino a te! Ti sogno ogni momento della mia esistenza.
Ti sogno quando sei vicino a me. Ti sogno anche quando ti allontani di mezzo millimetro. Ti sogno quando ci incontriamo casualmente in corridoio. Ti sogno perché ti amo!
Eva io ti ho amato dal primo istante. Ti amo adesso. E ti amerò per sempre, che tu sia lontana o che tu sia vicina. Purtroppo di questo non sono riuscito a convincerti.
Eva ricordami, pensami. Io farò lo stesso con te.
Ti amo
Marco
Eva iniziò a piangere, a singhiozzare.. le girava la testa. Ha bisogno di andare in bagno per sciacquarsi il viso. Non vuole assolutamente che Alex la veda in questo modo.
Per tutte quelle sensazioni, istintivamente, chiude la porta del bagno, sbattendola. Si sciacqua leggermente il viso e poi esce. In quel momento la porta del bagno non si apre.
Voce: “i passeggeri dell’aereo Roma – New York sono pregati di imbarcarsi, grazie.”
Eva: “oh santo cielo! Un bagno pubblico rotto?!. E devo avviarmi verso l’entrata. Ora come faccio?. Provo a chiamare Alex..”
Continua a squillare, ma evidentemente Alex non lo sente, ma si è accorto che Eva non è lì, dove si erano dati “appuntamento”. Così inizia a cercarla.
Eva, ormai perse le speranze, si siede per terra ed inizia a piangere.
Piange non per esser rimasta chiusa in bagno. Piange perché è in quei momenti che vorrebbe sentire il calore di Marco. Il suo profumo. I suoi muscoli. Le sue braccia, pronte a stringerla e consolarla. A farla sentire protetta. Ripensa a tutto quello che quel fantastico ragazzo ha fatto per lei. Perché ci sono dei giorni in cui ti fermi a riflettere su tutto quello che hai fatto, o non hai fatto.. Ma capisci che ogni giorno che passa, sarà quel giorno che non rivivrai mai più.
Ed è questo ciò che le succede. Non riesce a pensare di aver rovinato tutto.
Quel bagno aveva portato consiglio, perché prese una decisione. Subito dopo pranzo, Alex si accorse che Eva era rimasta chiusa in quel bagno pubblico per almeno 4 ore. Si sentì terribilmente in colpa per averla lasciata sola.
Alex: “amore mio! Mi hai fatto prendere un colpo! Abbiamo perso l’aereo!”
Eva: “per fortuna l’abbiamo perso!”
Alex: “ma cosa stai dicendo?”
Eva: “sto dicendo proprio questo. Che sono felice di non essere partita perché avrei commesso lo sbaglio più grosso della mia vita.”
Alex: “Eva, questa chiusura in bagno non ti ha fatto proprio bene! Ora rilassati e riprenditi.”
Eva: “ma ti sei bevuto il cervello!? Chi sei tu per offendermi! Non hai alcun diritto chiaro?”
Alex: “chiaro. Ho capito tutto!”
Eva: “tutto cosa?”
Alex: “Eva parla chiaro. Ieri sera fra te e Marco è successo qualcosa. Giusto?”
Eva: “giustissimo. Abbiamo fatto l’amore. Ed è stata la cosa migliore che abbia mai fatto!”
Alex: “sai che ti dico Eva? Sei proprio una stronza. Tu e quello stronzo del tuo amichetto!”
Eva: “non parlare così di Marco, non ne hai diritto. Alex sono stufa! E sono stanca di trovarmi la tua insopportabile faccia sempre davanti agli occhi! Sei veramente un bambino. I tuoi sono proprio 30 anni buttati dal balcone! Alex.. addio! Io torno da Marco. Il mio amore. Che ho amato, amo ed amerò per sempre!”
Così dicendo, cercò di allontanarsi, anche se Alex la afferrò per il braccio tirandola verso di sé.
Alex: “dove credi di andare? Fai tutto come ti pare, vero? Io sono il tuo bambolotto che esegue gli ordini?”
Eva: “No caro.. tu sei un emerito cretino!”
Così si staccò da Alex uscendo dall’aereoporto e dirigendosi verso casa sua.
CASA CESARONI, POMERIGGIO - SERA
Eva era partita da circa 6 ore, ma Marco non riusciva a rassegnarsi. Lucia e Stefania erano in cucina a spettegolare un po’ su tutto. Giulio Ezio e Cesare erano in bottiglieria per risolvere una questione con Barilon. Rudi e Alice erano andati al mare con Lorenzo, Budino e Jolanda. Mimmo giocava nel tavolo del salotto con le macchinine. Marco era imbambolato davanti la tv. C’era un bel programma Tv, anche se fingeva di seguirlo, perché aveva la testa fra le nuvole.
In quel momento, qualcuno bussò alla porta.
Marco: “Mimmo, tesoro, vai tu? Sono troppo stanco per alzarmi”
Mimmo: “Ok Marco. Ma che tristezza però. Riprenditi al più presto che non è un bello spettacolo vederti così!”
Marco si girò verso il piccolo accennando un sorriso.
Mimmo aprì la porta, correndo ad abbracciare la persona che stava fuori la porta.
Marco: “Mimmo, chi è?”
Eva: “Il tuo angelo, che è venuto a chiederti perdono. A dirti che ti ama più che mai.”
Marco, riconoscendo la voce, ha paura di avere le allucinazioni
Marco: “Devo essere pazzo. Sento la sua voce ovunque..”
Poi si volta, e vede Eva. Più splendida che mai. Con gli occhi rossi e gonfi.
Marco: “Eva.. ma.. cosa ci fai qui?”
Eva: “Ripeto.. sono venuta a chiederti perdono. Ho letto la lettera…
Mimmo: “ehm.. pensandoci bene, devo fare una cosa in camera.. a dopo!”
A Marco luccicavano gli occhi di felicità, non credendo a ciò che stava osservando
Eva: “.. Marco. Scusa per tutto il dolore che ti ho fatto portare dentro al cuore. Scusa perché non ho saputo darti le risposte che tu avresti voluto. Scusa perché in questo momento non desidero altro che stare con te. Marco, scusa perché ti amo!”
Marco corre ad abbracciarla. Eva sente di nuovo quella protezione. Si baciano dolcemente.
Lui le accarezza le guance. Lei gli appoggia le mani sul petto, accarezzandogli i capelli con dolcezza. La dolcezza che solo lei gli sa dare..
Marco: “amore mio. Adesso sono tuo. E per sempre!”
Eva: “cucciolo. Tu lo eri già. Perché l’amore è anche questo. L’amore è sofferenza, è paura, è follia, è allegria, è emozione.. è adrenalina pura. Anche se l’amore ha mille sfaccettature. Dobbiamo riuscire ad accettare l’amore così com’è, perché solo vivendo potremo amare.”
Mentre si scambiano qualche altro bacio, escono Lucia e Stefania dalla cucina.
Lucia: “E-e-va? Amore! Cosa ci fai qui? Sono così contenta che tu sia tornata”
Stefania: “Ciao Eva! Sentivi nostalgia di noi?”
Eva: “anch’io sono contenta… eh già, mi mancavate troppo!.” Disse ridendo
Lucia: “Scusa Eva per la domanda, ma per rinunciare alla Columbia e a quel ben di Dio che ti offriva quel ragazzo ci deve essere un motivo. C’è qualcosa che ti trattiene a Roma, facendotela amare più dell’America?”
Eva: “non è qualcosa. E’ qualcuno..”
Eva si volta verso Marco, sorridendogli dolcemente.
Con gli occhi, Marco capisce che è il momento di avvicinarsi e dire tutta la verità.
Marco si avvicina a lei, le prende le mani, e la bacia.
Lucia e Stefania rimangono con la bocca aperta.
Lucia: “oh Santo Cielo. Pensavo che dopo aver trovato Alex saresti rimasta con lui..”
Eva: “si mamma. Lo pensavo anch’io. Ma sai.. nella vita le cose cambiano. Ma soprattutto, le persone cambiano..”
Lucia: “ti ha fatto qualche torto?”
Marco aspettava ansiosamente una risposta.
Eva: “A me no. A Marco si però. Lo ha accusato di essere un bambino. Uno stronzo. Un ragazzino che vuole portargli via la ragazza.”
Marco: “Se gli metto le mani addosso, quel verme finisce dentro i gamberetti questa volta!”
Eva: “amore ti prego. Evita.. fallo per me!”
Marco: “Eva, chiaro. Lo faccio solo per te. Solo perché ti amo.”
La bacia di nuovo dolcemente.
Lucia: “ragazzi. Voi siete grandi. Maggiorenni. Siete liberi di fare ciò che volete. Io non sono contraria al vostro fidanzamento, perché so cos’è essere innamorati alla vostra età. E’ una cosa bellissima. Credetemi. E credo che anche Giulio sarà d’accordo. Ma Eva, ora.. ti dico solo di scegliere che tipo di vita vuoi continuare a fare. La scelta che prenderai adesso, sarà la scelta più importante per la tua vita.”
Eva: “Ho già l’idea. Io e Marco andremo a vivere a Perugia. Una città che mi ha completamente rapita. Marco studierà in un Accademia musicale, o farà ciò che ritiene più giusto. Io seguirò un corso di Giornalismo. Anche se vorrei provare anche a fare qualcosa di diverso. Non vi ho mai parlato di questo mio sogno. E’ un sogno che coltivo da quando conosco Marco. Vorrei fare la scrittrice. Sento di avere talento per questo. Voglio provare. Se non mi riuscirà, beh.. continuerò con il Giornalismo. Basta che non mi chiediate di dividermi dall’uomo che amo, soffrirei troppo”
Lucia: “tesoro mio. Nessuno lo farà. Se è questa la scelta che avete deciso di fare, fate pure. Vi chiedo solo di venirci a trovare spesso. Sai com’è.. io non è che veda tanto Alice e Rudi come fratelli maggiori..”
Tutti e quattro scoppiarono in una risata. Giulio tornò a casa. Dopo aver parlato con Lucia, chiamò Marco.
Giulio: “Marco, Lucia mi ha detto. Figlio mio. Ora sei un uomo, e come uomo, hai tutta la mia approvazione”
Marco: “grazie papà! Mi stai facendo un regalo bellissimo. Papà, io amo Eva, ed Eva ama me. Tra noi c’è sintonia. Papà, non riesco a spiegarti cosa provo. Ma appena la vedo non capisco più nulla. Ho le farfalle nello stomaco..”
Giulio: “ti capisco figliolo. E’ la stessa cosa con Lucia..”
Mentre parlavano, e si scambiarono un abbraccio affettuoso, Lucia iniziò a gridare in cucina.
Lucia: “eh dai! Venite a tavola. La cena si raffredda!”
Giulio: “Marco, un’ultima cosa!.. Sono felice per te.!”
Giulio entrò in cucina. Nel salone c’erano Marco ed Eva.
Marco: “Amore, adesso è tutto sistemato. Non ci rimane altro che amarci.”
Eva: “per quello non ci sono dubbi tesoro mio”
Si scambiarono un dolce abbraccio, seguito da un bacio.
Marco: “Ti amo..”
Eva: “Anch’io ti amo..”
Lucia: “ragazzi! Le coccole a dopo cena”
Eva e Marco: “Arriviamo..”
Marco è cresciuto così in fretta. E' diventato un uomo. Capace di capire qual'è la scelta più giusta. Ha scelto Eva. Una donna che lo sa amare davvero. Senza nessun pregiudizio. Senza nessun timore. Sono giovani, e sono innamorati. Ma soprattutto sono cresciuti, e hanno voglia di vivere, senza sprecare un istante del loro Amore. Perchè l'Amore è qualcosa che di più bello non puoi desiderare. Vi auguro di essere felici ragazzi, ve lo meritate-----------------------------------------
Baci Mony
Il personaggio grigio verrà svelato + in là.. xD